
 
Così comincia la favola che il vecchio nonno Pipa racconta al nipotino di sei
anni davanti al camino acceso, che prosegue: 
Il piccolo Andrea domanda incuriosito: 
L’anziano stringendolo amorevolmente a sé gli spiega: <È una specie di falco
dal piumaggio marrone e dagli occhi vispi che vive proprio nei boschi della
nostra zona>.
Il nipotino gli replica con una smorfia di innocente disapprovazione: 
Il vecchio nonno Pipa sorride divertito: 
Il piccolo rimane a bocca aperta:
Il vecchietto lo rincuora: 
Il nipotino vuole saperne di più: 
L’anziano compiaciuto: 
Andrea quasi in pena per i piccoli pennuti: 
Il nonno prosegue con un po’ d’affanno: 
Il nipotino sempre più sbalordito: 
Per l’attempato nonnino l’impresa diventa sempre più ardua e difficile: <È
possibile, è possibile. Gli alberi hanno un loro linguaggio, una loro sensibilità e
tutte le piante, oltre a purificare quotidianamente l’aria che respiriamo e a
preservare il territorio da frane e smottamenti, offrono ospitalità a uccelli e
animali, producono frutti gustosi e genuini e legname da ardere e per fare
mobili>.
Andrea è incontentabile: 
Il nonno, passandosi le mani fra i bianchi e lisci capelli, lo accontenta come
meglio può: 
Andrea è incontentabile: 
L’anziano, ormai rimasto senza più fiato e argomenti, vuole concludere: 
Il bimbo, ancorché stupefatto, protesta deluso: 
Il vecchio lo consola: 
Il nipotino si lascia quasi convincere: 
Nonno Pipa con voce commossa: .
Dalla cucina una familiare voce di donna li interrompe: 
Il bimbo, oltre a una gran sete di sapere, mostra di avere anche un buon
appetito: 
Il nonno/castagno, lasciandosi prendere per mano dal nipotino/fuscello, non
riesce a trattenere una lacrima di gioia e commozione. La malinconia e i cattivi
pensieri cedono come d’incanto alla luce di speranza che quel sorridente fiore/bimbo
accende e regala augurando a tutti: 
Di Emilio D’Andrea